«Le bandiere rossocrociate in quel di Campione possono anche farci il favore di rimetterle nell’armadio. Perché sono la beffa che si aggiunge al danno». Non usa giri di parole il deputato svizzero della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri, il quale con un post su Facebook si è scagliato di nuovo contro le politiche di assistenza e di solidarietà all’enclave messe in atto dal Cantone e dagli uffici federali interessati e ha contestato la scelta di esporre bandiere svizzere sabato durante la manifestazione dei residenti che hanno celebrato il simbolico funerale del paese).
Il ringraziamento dei cittadini campionesi alla Confederazione, che in questi mesi ha aiutato l’enclave e gli ex lavoratori del Casinò, dunque non è piaciuto al deputato che dopo aver ricordato i «decenni di privilegi» ha sottolineato come oggi «una parte dei costi li paghi il solito contribuente elvetico, malgrado la Svizzera non abbia evidentemente alcuna responsabilità».
Dimenticando però di dire che quanto versato agli ex dipendenti del Casinò residenti in Svizzera è stabilito dalla legge. Quadri sostiene – senza però fornire alcuna cifra – che «con la disoccupazione pagata dagli svizzeri, gli ex dipendenti della casa da gioco campionese guadagnano più di quando lavoravano». «Inoltre – si legge ancora – ci sono anche le prestazioni che enti pubblici ticinesi continuano ad erogare all’enclave». Anche in questo caso, però, Quadri non precisa che il Consiglio di Stato ha appena deciso di trattenere quasi 4 milioni di franchi dai ristorni 2018 proprio a copertura di questi debiti.
«Lo crediamo bene che a Campione sfilino con le bandiere svizzere». – conclude il deputato della Lega dimostrando di non avere forse capito il senso del gesto fortemente simbolico dei cittadini campionesi.