Dopo Milano e il suo hinterland, Como è la zona “preferita” dalle organizzazioni criminali. Lo rivela la relazione sul secondo semestre 2018 della Direzione Investigativa Antimafia”.
In particolare, la DIA ha rilevato la presenza di infiltrazioni ‘ndranghetiste a Como, Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco e Cermenate. “Per il dinamico tessuto economico-imprenditoriale e la posizione privilegiata nei rapporti commerciali con le province limitrofe e con la Svizzera – si legge nella relazione – la provincia di Como ricade inevitabilmente nelle mire delle organizzazioni criminali e della ’ndrangheta in particolare”. Nel documento, inoltre, vengono citati le locali di Mariano Comense e gli episodi criminali avvenuti a Cantù che hanno portato al maxi processo e poi alla condanna di numerosi imputati. Con le nuove generazioni cambia anche il potere dei clan. “Le nuove generazioni “comasche” di ndranghetisti – riporta ancora la Dia – sembrano privilegiare la strategia del controllo militare del territorio, con conseguente allarme sociale dovuto alla risonanza delle azioni violente e intimidatorie. Si assiste, quindi, alla persistenza sul territorio dei disvalori identitari propri dell’associazione mafiosa, nella quale i vincoli familiari continuano ad essere l’humus che alimenta il fenomeno. Non a caso, sono emersi casi di giovanissimi, figli o nipoti di alcuni ‘ndranghetisti, introdotti nell’associazione mafiosa attraverso veri e propri rituali di affiliazione”.
“La situazione del Comasco risulta tra le più gravi solo dopo Milano – commenta Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – Tutto ciò è allarmante e richiede un rafforzamento delle misure di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. La capillarità con cui le locali sono diffuse nel nostro territorio – conclude Erba – lascia solo una sensazione di sgomento”.