È scontro nella politica cittadina sulla mozione che chiede l’apertura di un nuovo dormitorio in città. Il documento, però, rischia di non avere i numeri necessari per l’approvazione in consiglio comunale.
La questione potrebbe diventare il nuovo tormentone politico dell’estate, perché se da una parte la mozione venisse votata prima della pausa di agosto metterebbe nuovamente in luce una maggioranza traballante, mentre se dovesse, come di fatto sembra più probabile, rinviare tutto a settembre, farebbe alzare i toni per il ritardo nel decidere su un tema così importante per la città.
Su posizioni opposte il partito di Fratelli d’Italia e Bruno Magatti. L’emendamento del partito guidato da Giorgia Meloni che chiede regole certe per la futura struttura non potrà essere discusso per il veto del consigliere di Civitas. “L’unica nostra preoccupazione era quella di voler creare un documento blindato che non lasciasse spazio a possibili interpretazioni. Non si tratta insomma di un emendamento di “destra”, come potrebbero definirlo le opposizioni”, ha spiegato il capogruppo di FdI Matteo Ferretti che aggiunge: “Ho già parlato con Magatti e conto di farlo ancora a breve. Anche se vorrei soltanto ricordare come il primo a parlare di dormitorio in città è stato l’onorevole Alessio Butti quando, ancora ai tempi del campo di via Regina, lanciò appunto l’idea di una possibile trasformazione in dormitorio”, conclude Ferretti. Intanto ieri Bruno Magatti su Facebook ha incalzato, scrivendo: “La contrarietà ad accettare l’emendamento di FdI è perché, così facendo, hanno pensato di mettere il cappello sulla mozione proponendosi come i garanti della legalità. Se vogliono dire alla città che senza di loro non ci sono regole e controlli, lo facciano attraverso la propaganda”.