Diminuiscono gli alunni negli istituti comaschi. Le classi si svuotano. Per la prima volta dal dopoguerra, la scuola d’infanzia e la scuola primaria di Como avranno meno sezioni dell’anno precedente. Gli effetti del calo demografico, di cui da anni di parla, iniziano dunque a trasformarsi in realtà. Nei giorni scorsi, in un convegno organizzato dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) a Milano, il responsabile degli organici della scuola dell’Ufficio Scolastico Regionale, Luca Volontè, ha tracciato un quadro molto negativo.
«Dal prossimo mese di settembre – ha detto – nella scuola primaria lombarda vi saranno circa 10mila alunni in meno», in gran parte concentrati nelle grandi aree urbane.
A Como, i numeri sono ovviamente inferiori, ma ugualmente preoccupanti. Proprio perché fanno segnare un’inversione di tendenza destinata nei prossimi anni a crescere.
Secondo i dati ufficiosi comunicati dal Provveditorato ai dirigenti sindacali, nell’anno scolastico 2019-2020 si perderanno sul Lario tre sezioni di scuola dell’infanzia e sei sezioni delle elementari. Ma proprio nella primaria, i numeri assoluti parlano addirittura di seicento bambini in meno.
Una situazione altrettanto difficile si vive anche sul versante delle dirigenze scolastiche. Sembra incredibile, ma a Como mancano tuttora 45 prèsidi.
Il concorso bandito pochi mesi fa è finito nuovamente negli ingranaggi stritolanti dei ricorsi giudiziari. Il ministero, dopo una richiesta di sospensiva al Consiglio di Stato, ha ottenuto il via libera per nominare sub judice i nuovi dirigenti, molti dei quali assumeranno servizio in attesa di sapere se il loro incarico sarà confermato o meno da una sentenza dei tribunali amministrativi.