Frontalieri e salari più bassi della media. I lavoratori stranieri guadagnano meno degli svizzeri. Lo rivela l’Ufficio Federale di Statistica della Confederazione Elvetica (Ust) che ha pubblicato nei giorni scorsi un breve studio su “I salari bassi in Svizzera”. Il Canton Ticino ha fatto registrare un tasso di impieghi a basso salario più che doppio rispetto alla media nazionale: quasi il 25%. In Svizzera – dati del 2016 – lo stipendio medio di un lavoratore dipendente a tempo pieno (40 ore settimanali) è di 6.502 franchi lordi. L’Ust considera “basso” il salario inferiore ai due terzi di quello medio, quindi 4.335 franchi. In Ticino, un quarto dei lavoratori dipendenti guadagna meno di 4.335 franchi lordi. Come ha spiegato ieri al Corriere del Ticino Moreno Baruffini, responsabile dell’Osservatorio delle dinamiche economiche dell’Istituto di Ricerche Economiche (Ire) dell’Università della Svizzera Italiana, i frontalieri rappresentano il 25% della manodopera impiegata nel cantone di frontiera. I ricercatori dell’Ust infatti scrivono che “nel 2016 più della metà dei posti a salario basso (53,8%) era occupata da persone di nazionalità straniera (in totale 232.700)”. E ancora: “Il tasso di salari bassi tra le persone con un passaporto svizzero (8,9%) è inferiore alla metà di quello riscontrato tra i dipendenti stranieri (19,1%), tra i quali la proporzione varia comunque fortemente a seconda del tipo di permesso di soggiorno: è pari al 15,7% tra le persone con permesso per frontalieri, al 16,7% tra quelle con permesso di domicilio, al 25,3% tra le persone con permesso di dimora e al 30,1% tra i salariati con un permesso per dimoranti temporanei”. A questo si aggiunge anche una differenza di genere: “Il tasso di salari bassi era quasi sei volte più elevato tra le donne con un permesso di dimora temporaneo (48,8%) che tra gli uomini stranieri con un permesso di domicilio (8,4%)”.