Numerosi prodotti della tradizione alimentare lariana concorrono a determinare, nel 2019, il successo per le Bandiere del Gusto made in Italy, giunte a quota 5155, numero-record di sempre.
Si tratta ad esempio della tradizionale meascia, dolce o salata. Ma anche salvia e rosmarino di Montevecchia o ancora il masigott, dolce tipico di Erba che affonda le proprie tradizioni nel lontano Cinquecento.
Il dato emerge dal nuovo censimento 2019 delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato da Coldiretti.
In Lombardia sono 249 le specialità censite, non mancano i prodotti del lago, come il coregone o i missoltini del Lario, e nemmeno i dolci di tradizione come la resta, oltre ad alcuni storici prodotti dell’agricoltura lariana come la cipolla di Brunate o la patata bianca comasca.
E, ovviamente, è altrettanto rappresentata la tradizione lattiero casearia, dalla rara Semuda allo stracchino della Valsassina, allo Zincarlin, la cui antica memoria sconfina nella vicina provincia di Varese e nel Canton Ticino.
“Il nostro impegno è quello di continuare a difendere queste produzioni che nascono da un’agricoltura di tradizione, che va valorizzata nei suoi percorsi di filiera dal campo alla tavola: dobbiamo salvaguardare il futuro di questi prodotti, la cui sopravvivenza, in molti casi, è affidata al lavoro e impegno di poche imprese” afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco.
“I prodotti tipici – conclude Trezzi – vengono acquistati come souvenir dalla maggior parte dei turisti che trascorrono le loro vacanze a Como e Lecco: questo grazie al fatto che il comprensorio lariano – unitamente all’intero sistema-Paese – può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”.