In tempi di rapporti tesi tra Italia e Svizzera – parte dei ristorni trattenuti dal Canton Ticino per il debito di Campione, ad esempio – un segnale distensivo è merce rara.
Segnale che, in questo caso, arriva da Valentin Vogt presidente dell’Usi, l’Unione svizzera degli Imprenditori.
Nella giornata dell’imprenditore, Vogt ha definito i frontalieri “una benedizione” per la Svizzera e per il Canton Ticino.
“Sebbene l’economia ticinese sia ancora più dipendente dall’attività economica dell’Italia del nord rispetto a quella svizzera – ha detto – il Canton Ticino ha però registrato globalmente una ripresa economica considerevole dopo la scossa causata dalla crisi finanziaria dieci anni fa”.
“La nuova attrattività della sua piazza economica si traduce del resto in un aumento del numero dei frontalieri – ha aggiunto il presidente della Confindustria svizzera – Questi nuovi lavoratori sono una benedizione per l’economia ticinese. Hanno ampliato il bacino di reclutamento senza escludere la popolazione locale dal mercato del lavoro – ha continuato il presidente Vogt – La diminuzione della disoccupazione ne è la prova evidente. Con un tasso di disoccupazione cantonale sceso recentemente al 2,6 per cento, il Ticino non si trova solo in situazione di piena occupazione, ma ha anche recuperato gran parte del suo ritardo rispetto alla Svizzera tedesca e alla Svizzera romanda”.