Primi tre interrogatori oggi dopo gli arresti shock di ieri per un presunto giro di mazzette ai dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. Davanti al giudice, hanno scelto di rimanere in silenzio il commercialista Antonio Pennestrì, l’ex direttore dell’Agenzia Roberto Leoni e l’unico degli arrestati ai domiciliari, l’imprenditore Andrea Butti, uno dei titolari della Tintoria Butti. Dagli atti dell’indagine emerge intanto che lo stesso Pennestrì, 78 anni, ha una stabile appartenenza alla loggia massonica del “Grande oriente d’Italia”. Elemento che sottolinea – secondo il giudice delle indagini preliminari di Como – il forte «circuito relazionale in cui l’indagato è inserito» e che ne faciliterebbe una eventuale reiterazione del reato e che è dunque una delle motivazioni alla base delle esigenze cautelari.
Negli atti dell’indagine per corruzione sfociata nell’operazione eseguita ieri dalla guardia di finanza compare anche un’intercettazione in cui è lo stesso Pennestrì a sottolineare – proprio nell’ambito di questi incontri massonici – di aver conosciuto un capo dei controlli di un’Agenzia delle Entrate attivo in Lombardia cui avrebbe consigliato di trasferirsi a Como. Lo stesso commercialista, in un’altra intercettazione, ammette l’appartenenza alla loggia massonica, spiegando anche cosa questo comporti a un interlocutore evidentemente interessato ad un eventuale coinvolgimento. “L’impegno non è eccessivo – dice Antonio Pennestrì – Sono due martedì sera al mese, poi ti spiego bene la trafila. Diventerai apprendista – prosegue il commercialista – ti troverai alle sette e un quarto per allestire il tempio”.
E mentre continuano gli accertamenti delle fiamme gialle sono iniziati come detto gli interrogatori degli arrestati. Antonio Pennestrì, in carcere a San Vittore, assistito dall’avvocato Giuseppe Botta, ha scelto la via del silenzio. Il figlio Stefano, in carcere a Monza, sarà interrogato venerdì.
Roberto Leoni, detenuto a Busto Arsizio ha scelto per questo primo interrogatorio di rimanere in silenzio. Stessa scelta per Andrea Butti, assistito dall’avvocato Angelo Giuliano. “Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere – ha confermato il legale – Valuteremo ora, con calma, un eventuale interrogatorio con il pubblico ministero titolare del fascicolo, Pasquale Addesso, per chiarire la nostra posizione”.