“A Campione d’Italia la situazione è gravissima: subito in audizione congiunta, in consiglio regionale, il Commissario prefettizio del Comune, Giorgio Zanzi, e il Commissario straordinario del casinò, Maurizio Bruschi, assieme ai sindacati, all’amministrazione comunale e agli operatori economici”, lo chiede Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, con una lettera inviata oggi alla Commissione speciale Rapporti tra Lombardia e Confederazione svizzera e alla IV Commissione Attività produttive. Al centro del documento, le conseguenze occupazionali della crisi del casinò e delle ipotesi di ripresa dell’attività della casa da gioco. “A luglio sarà passato un anno da quando il casinò è stato dichiarato fallito dal Tribunale di Como e quindi ha chiuso definitivamente i battenti, trascinando in un baratro tutta la comunità campionese. Dov’era e dov’è stato il Governo gialloverde fino a oggi? – si chiede Orsenigo –. Non ha mosso un dito”. Secondo il consigliere regionale del Pd, i 5 milioni dell’emendamento stanziato pochi giorni fa sarebbero “solo un contentino per salvare il salvabile”. “Il punto – dice Orsenigo – rimane che l’economia di un paese italiano e comasco è precipitata assieme alla sua principale fonte di reddito. La chiusura delle attività della casa da gioco ha avuto pesantissimi effetti sull’intera popolazione campionese, che deve sopportare l’interruzione di servizi essenziali che l’amministrazione comunale non è più in grado di sostenere. È necessario calendarizzare il prima possibile questo incontro – conclude Orsenigo – Dobbiamo arginare in qualunque modo la grave crisi in cui è caduta la nostra exclave”.
Al commissario prefettizio interessa unicamente che gli impiegati del comune retino in 15, e di conseguenza attende il 27, giorno di discussione presso il Consiglio di Stato xontro la de isione del TAr del Lazio che ha consesso la sospensiva per la delibera di mobilità. I commissario Bruschi attende anche lui l’esito di tale dis ussione, cosicché se verrà confermato che ci dovranno stare solo 15 dipendenti, addio ai controllori comunali addetti al controllo della casa da gioco e addio alla riapertura della casa da gioco e il Paese muore del tutto. Mi auguro che Orsenigo se ne renda conto di quale meccanismi sono in atto.