Percepivano l’indennità di disoccupazione ma lavoravano in Svizzera. Otto persone residenti nell’olgiatese sono state denunciate per “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”. Dalle indagini effettuate si parla di oltre 100mila euro percepiti, secondo l’accusa, senza averne diritto.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri della Compagnia di Olgiate Comasco nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria finalizzate alla lotta agli sprechi di denaro pubblico.
Gli accertamenti sono stati eseguiti nei confronti di otto lavoratori frontalieri i quali, nonostante fossero destinatari della indennità sociale, la NASPI, risultavano essere ancora in possesso del permesso di lavoro “G” rilasciato dalle Autorità elvetiche.
Questa circostanza ha permesso di approfondire, attraverso controlli incrociati di banche dati e riscontri documentali, le posizioni contributive e previdenziali delle persone coinvolte per le quali non risultava interrotta la carriera assicurativa in Svizzera, testimonianza di una prosecuzione dell’attività lavorativa in concomitanza con i periodi di percezione dell’assegno di disoccupazione.
I controlli hanno preso in considerazione le indennità erogate negli anni 2016, 2017 e 2018. Le indagini avrebbero permesso di accertare indebite percezioni di vari importi, a seconda dell’entità dell’assegno di disoccupazione (dai 5.000 € sino ai 20.000 € annui), per un totale di 105.000 euro.
Gli otto cittadini italiani – come detto – sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como per il reato di “Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, mentre le erogazioni a titolo di disoccupazione saranno sospese al fine di procedere al recupero di quanto sarebbe stato percepito illegittimamente.