Nuova protesta giovedì sera sulla diga foranea intitolata al fisico Piero Caldirola da parte dei pescatori di Como contro il divieto di pesca nel primo bacino del lago, proposta contenuta nel nuovo regolamento di polizia urbana in discussione in consiglio comunale.
Un provvedimento che sta suscitando un acceso dibattito politico in città.
«Pescheremo ed esporremo degli striscioni con la scritta “Giù le mani dai pescatori di Como” – dice uno degli organizzatori, William Cavadini – In Comune vogliono approvare un regolamento che applica la norma regionale sulla base della quale verrebbe bandita la pesca nei porti e visto che il primo bacino del lago è considerato tutto un porto la pesca verrebbe bandita, e ci toccherebbe migrare altrove o pescare dalla barca».
La pesca nel primo bacino, spiega Cavadini, «è per noi un’attività ludica e ricreativa, che coinvolge sia gli anziani che i bambini. Sarebbe un peccato limitarla. Non infastidiamo i turisti, come si è detto nei giorni scorsi, e sfidiamo a trovare nelle cronache degli ultimi cinquant’anni episodi in cui i pescatori sarebbero stati causa di fastidi per il turismo».
In attesa che la bozza di regolamento di polizia urbana, in discussione in consiglio comunale, sia modificata, i pescatori si troveranno quindi giovedì sera dalle 19.30 alla diga foranea per manifestare.
«Sarà un presidio pacifico – dice William Cavadini – senza alcuna forma di acredine o di violenza, abbiamo invitato le autorità locali e i consiglieri comunali e abbiamo chiesto regolare autorizzazione alla Questra che ci ha dato il via libera. Sarà una manifestazione pacifica e senza megafoni. Vogliamo solo comunicare le nostre ragioni. Io ho 50 anni e pratico la pesca amatoriale da quando ero un ragazzino. Non ho mai fatto male a nessuno».