I componenti del gruppo comasco Fridays for future respingono al mittente le accuse. In una lunga lettera chiariscono alcuni equivoci circolati sulla finalità e la credibilità di chi partecipa alle iniziative e rispondono a chi ha criticato la massiccia adesione agli scioperi del venerdì bollandola come un’occasione per saltare la scuola. Infine spiegano che, anche a lezioni terminate, l’impegno a far sentire la propria voce continuerà.
Le ultime due manifestazioni organizzate anche in città hanno visto partecipare moltissime persone. L’impegno, è noto, nasce dall’esempio della giovane attivista svedese Greta Thumberg che ogni venerdì saltava la scuola per manifestare contro il cambiamento climatico in atto.
Agli “scioperi” di Greta si sono aggiunti quelli di decine di migliaia di studenti di tutto il mondo.
A chi ha contestato i propositi di Greta e a chi ha parlato di “studenti in malafede” per i quali l’astensione dalle lezioni sarebbe solo una “scusa per saltare la scuola” il gruppo comasco risponde in primis che il percorso di studi è importante e poi aggiunge: “Ancora prima della scuola e del lavoro sono in gioco la sopravvivenza dell’intera umanità, cioè il nostro futuro e quello delle generazioni successive”.
“Molti ci chiedono di cessare gli scioperi e di manifestare di pomeriggio, ma a noi – spiegano i componenti lariani di Fridays for Future – sembra ovvio che priverebbe di significato la nostra protesta, depotenziandola. Non si possono cambiare le cose senza dare fastidio a qualcuno. E neppure senza rinunciare a qualcosa”.
Quindi i rappresentanti locali del movimento annunciano che “i presìdi del venerdì davanti al Comune continuano anche a scuole chiuse e proseguiranno per tutta l’estate”.
Infine un’ultima precisazione che si riferisce alle molte attività organizzate che vanno oltre gli scioperi. Dalla raccolta di rifiuti nei boschi e nelle strade al gruppo di elaborazione delle proposte da presentare all’amministrazione per migliorare la sostenibilità ambientale della città.