“Siamo di fronte a una tragedia che supera qualsiasi parola”. E’ l’assessore alla Sicurezza del Comune di Como a parlare all’indomani di un dramma che ha scosso tutta l’Italia: la morte di Maxwell Osei lo studente 15enne che ieri dopo un tuffo nel lago dal pontile di viale Geno, non è più riemerso. Una volta riportato in superficie dai vigili del fuoco le condizioni sono apparse subito disperate e il ragazzino si è spento poi in ospedale a Bergamo. Purtroppo è soltanto l’ultimo episodio in ordine di tempo, è il quarto decesso dal 2015. Il lago in quel punto non è balneabile, i cartelli indicano il divieto eppure con l’arrivo del caldo ogni anno c’è chi nuota nello specchio d’acqua di fronte a Villa Geno.
“Abbiamo in programma una riunione per lunedì con il comandante della Polizia Locale, Donatello Ghezzo e i dirigenti per capire come dobbiamo intervenire – ha detto l’assessore Negretti – i divieti ci sono è vero, se serve aggiungeremo altri cartelli ma ho chiesto di presentare anche altre idee”. “Dobbiamo lavorare molto sui ragazzi (dai bambini più piccoli agli adolescenti) – aggiunge – se già andiamo nelle scuole per parlare di educazione stradale possiamo anche sensibilizzare sui rischi del lago”.
L’assessore interviene infine sulla dinamica dell’episodio. “Credo che il ragazzino non abbia avuto la percezione del pericolo – spiega – A quell’età succede. Sono momenti di spensieratezza. Noi – conclude – possiamo solo lavorare per fare comprendere a tutti i pericoli che si corrono anche sul lago, visto che è praticamente impossibile presidiare tutte le rive di Como”.