Sfida legale a colpi di carte bollate tra la maison internazionale Cartier e il marchio di abbigliamento comasco “Pantero Pantera”, ispirato al navigatore e letterato lariano vissuto nel XVI secolo. Al centro del braccio di ferro proprio quella pantera scelta come logo dalla griffe comasca che prende il nome dal personaggio storico e simbolo della casa parigina.
Il marchio d’abbigliamento Pantero Pantera è stato ideato dieci anni fa dall’imprenditore Pier Carlo Ricci. Al momento della registrazione del logo, con l’immancabile pantera, il gigante Cartier si è fatto avanti, opponendosi alla registrazione e chiedendo l’intervento dell’Ufficio italiano marchi e brevetti presso il ministero dello Sviluppo economico. Per l’ufficio legale di Cartier, il logo comasco, sia figurativo che scritto, richiamerebbe “un simbolo che è la storia e l’immagine di Cartier”, ovvero il marchio “Panthere”, noto per gioielli e preziosi ma anche cosmetici e altri articoli.
Il marchio Pantero Pantera risponde con il legale Pier Paolo Livio: “Il marchio non si pone in alcun modo in concorrenza con quello di Cartier – dice – Pantero Pantera è un personaggio storico famoso legato alla sua città d’origine. Non ci può essere confusione tra i due loghi. Il marchio “Panthere” è legato in maniera forte alla gioielleria e alla profumeria, la produzione di Pier Carlo Ricci è legata al territorio comasco e riguarda solo articoli di tessuto e abiti. I marchi non sono nemmeno simili”.
La parola passa ora all’Ufficio italiano marchi e brevetti.