27 anni di ritardi nell’edilizia scolastica comunale, un periodo lunghissimo considerando che molti edifici cittadini non sono certo di recente costruzione. Per questo il comune di Como ha avviato una mappatura su tutti gli istituti (sono 51 in totale) per avere un quadro completo delle urgenze e dei cantieri da avviare. Oltre ad adempiere alle certificazioni richieste dall’Ats, la volontà dell’amministrazione è di svolgere degli interventi quanto più definitivi possibile, evitando lavori tampone. Ieri sera si sono riunite a Palazzo Cernezzi due commissioni, la seconda e la terza, ovvero Lavori pubblici e Istruzione.
Al centro delle domande dei consiglieri, e di conseguenza delle risposte di assessori e tecnici, l’ edificio di via Perti finito sotto i riflettori in queste settimane poiché addirittura era circolata l’ipotesi di una chiusura. Ipotesi poi scongiurata sabato scorso durante l’assemblea pubblica alla presenza dei genitori.
Se da una parte è stato ribadito che la scuola non chiuderà perché durante l’estate si procederà con una serie di lavori che consentirà a settembre di far tornare gli studenti in aula in piena sicurezza (tra questi previsto un controllo e un intervento di adeguamento del tetto), dall’altra è stato anche chiarito che queste operazioni non risolveranno tutti i problemi dell’edificio per i quali servirebbe un investimento di oltre 2 milioni di euro e un cantiere decisamente più lungo e imponente. Intanto – è stato ribadito – a settembre la scuola riaprirà normalmente, si procederà step by step e per il futuro nulla è ancora stato deciso. Soltanto dopo una valutazione di più ampio respiro l’amministrazione potrà indicare la via che intende seguire.