Sessanta giorni di proroga per la rimozione dei cassonetti per la raccolta degli indumenti usati e nuova gara entro la metà di giugno. Le ultime novità, su una vicenda che ha fatto il giro d’Italia, non piacciono agli esponenti della lista civica Civitas che torna a intervenire sulla questione.
Sui 60 giorni scrivono: “E’ una conferma e un riconoscimento di quanto affermato e richiesto da Civitas e, per suo tramite, dai cittadini di Como che, nei fatti, non vedranno farsi mancare un servizio utile, ecologico e socialmente rilevante” .
Civitas, nella nota diffusa nelle scorse ore, parla di retromarcia del Comune poiché inizialmente sembrava non poter essere concesso un rinvio.
Quindi il nuovo bando. “Con stupore osserviamo che nulla è variato rispetto al bando precedente. Non nascondiamo la nostra grande preoccupazione – si legge ancora nel comunicato – che ciò sia premessa per nuovi esiti negativi” .
A stretto giro è arrivata la risposta dell’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, Marco Galli. “Il bando è rimasto lo stesso perché nei due precedenti non si è potuto procedere per un errore tecnico dei partecipanti. Quindi ripartiamo da lì e vediamo a chi sarà affidato il servizio. La gara si svolgerà entro metà giugno”. “Intanto – aggiunge – si è deciso di non interrompere il servizio concedendo la proroga”.
Galli è poi tornato sulle cifre. E’ previsto – è noto – un canone annuo di 400 euro per ciascun contenitore (in totale sono 60 gestiti da Humana e Cooperativa Orizzonti, che fa capo alla Caritas). “La cifra di Como – ribadisce Galli in chiusura – è in linea con la media nazionale”.