L’ultima rapina a un bancomat di Stabio con l’uso di esplosivi ha riportato alla luce la discussa chiusura notturna dei valichi secondari al confine con la Svizzera, e gli esponenti della Lega dei Ticinesi tornano all’attacco con una nuova richiesta. “I ticinesi hanno paura e devono potersi sentire sicuri a casa propria”, scrivono 15 deputati leghisti in una risoluzione generalizzata indirizzata al Consiglio federale.
Dal 1° aprile 2017 e per sei mesi i valichi secondari di Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga sono rimasti chiusi durante le ore notturne, in risposta ad un atto parlamentare della consigliera nazionale Roberta Pantani. Al termine del test, avviato per cercare di arginare la criminalità nelle regioni di confine del sud del Ticino, il Consiglio federale ha deciso di non riconfermare la misura. “Non è un caso – si legge nel testo della Lega dei Ticinesi – che questi episodi di rapina con l’uso di esplosivi avvengano di notte e in zone a ridosso del confine con l’Italia. È infatti semplicissimo per i malviventi risalire con il bottino sui loro mezzi e varcare tranquillamente il confine di Stato sparendo letteralmente ed eludendo qualunque controllo di polizia”.
La situazione sarebbe particolarmente preoccupante, secondo la Lega dei ticinesi, nel Sottoceneri e nel Mendrisiotto. Nella risoluzione generalizzata, il gruppo chiede di “introdurre definitivamente e a tempo indeterminato la chiusura di tutti i valichi secondari” proprio di queste due zone “durante le ore notturne”.