Volare alto. Decollando però dal territorio, che dev’essere un punto di partenza. Non un orticello, un cortile in cui chiudersi senza curarsi di ciò che accade attorno.
In altre parole: bando al provincialismo.
Inizia con questo deciso (e preciso) messaggio la presidenza di Aram Manoukian, nuovo numero uno di Confindustria Como.
Esponente di una dinastia industriale, patron della Lechler – colosso di vernici e prodotti chimici – Manoukian è stato eletto ieri e oggi ha formalmente iniziato il suo incarico in via Raimondi, a Como.
Il termine “cultura” è tornato più volte nelle parole di Manoukian. Cultura d’impresa, cultura della sostenibilità – non solo ecologica. Cultura, in senso generale, come strumento per dare nuovo impulso alla società ed evitare ciò che il neopresidente ha detto di aver notato a volte sul Lario: ruggini, resistenze, parrocchie o cortili da difendere a tutti i costi. In questo senso, l’invito di Manoukian ad andare oltre i provincialismi.
Nel corso della presentazione, Manoukian ha spaziato da un giudizio – non proprio positivo – sui rapporti con il governo (“dialogo intermittente”, ha detto), alle motivazioni personali che l’hanno spinto ad accettare la carica: “Mi sono chiesto quale contributo potessi dare alla società, e ho raccolto l’invito dei colleghi”.
LA SQUADRA
Aram Manoukian è il nuovo presidente, mentre buona parte della squadra dirigenziale uscente è stata confermata.
Tre vicepresidenti: Gianluca Brenna, vicepresidente vicario con delega a Economia d’impresa, società partecipate e alleanze; Claudio Gerosa, vicepresidente con delega a Relazioni industriali, previdenza, welfare; Antonio Pozzi, vicepresidente con delega Education
E ancora: Serena Costantini, consigliere con delega a Internazionalizzazione e Unione Europea; Francesco Pizzagalli, consigliere con delega a Sostenibilità, Stefano Poliani, consigliere con delega a Innovazione, ricerca e sviluppo; Tiberio Tettamanti, consigliere con delega a Ambiente, territorio e sicurezza.
E’ questa la squadra di industriali che guiderà l’associazione fino al 2023. Associazione che, da ieri, è ufficialmente tornata a chiamarsi Confindustria Como, principalmente per due ragioni: innanzitutto, per uniformarsi alla gran parte delle associazioni territoriali di industriali in Italia, poi per celebrare il passaggio dei cento anni.