“Il cestino mangia plastica” dell’azienda comasca LifeGate vince il premio “Costa Smeralda”. Un riconoscimento assegnato al progetto PlasticLess per la salvaguardia delle acque dei mari (ma anche dei laghi e di altri corsi d’acqua) che punta a ridurre la presenza di plastiche e microplastiche, un problema ambientale sempre più diffuso.
Nella sezione “innovazione blu” è stata riconosciuta al progetto la capacità “di apportare benefici significativi alla conservazione dell’ambiente marino per le future generazioni” attraverso il posizionamento nei porti dei Seabin, cestini da collocare in acqua in grado di raccogliere un chilo e mezzo di rifiuti galleggianti al giorno (circa 500 chili in un anno), comprese le microplastiche. Entro l’estate 2019 saranno 40 i dispositivi installati in Italia e in alcuni paesi europei con l’obiettivo di posizionarli nel maggior numero possibile di porti e contrastare così l’inquinamento.
Come detto i Seabin possono essere utilizzati non soltanto nei mari ma anche nei laghi.
Potrebbero essere usati, ad esempio, anche nel Lago di Como, in quei punti strategici dove si accumula la maggior parte dei detriti. Attraverso una valutazione fatta dai tecnici specializzati si individua il punto più adatto per l’ancoraggio: viene infatti immerso nell’acqua e fissato a un pontile con la parte superiore a livello della superficie. Grazie all’azione spontanea del vento e delle correnti i detriti vengono convogliati nel dispositivo. Il “cestino” funziona 24 ore al giorno ed è quindi in grado di rimuovere molta più immondizia di una persona dotata di una rete per la raccolta, un sistema quest’ultimo peraltro poco efficace sulle microplastiche. Sono già numerose le amministrazioni che si stanno interessando al progetto, il posizionamento di alcuni Seabin è stato sponsorizzato da aziende che hanno voluto fornire il proprio contributo nel contrasto all’inquinamento delle acque.