La Pedemontana viaggia su un “binario morto”. Un’affermazione pesante, a firma di Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti.
Secondo il quale “l’atto aggiuntivo che è stato sottoscritto dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli non basterà per raddrizzare le sorti della Pedemontana Lombarda”.
Un’opera, dice Balotta, “finita su un binario morto da cinque anni perché il progetto non sta in piedi: in 15 anni la concessionaria ha dissipato tutto lo stanziamento statale di 1,4 miliardi, per soli 22 km del primo lotto spendendo la cifra record di 66 milioni a chilometro”.
Il progetto, aggiunge Balotta, non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né da quello economico, e le opere realizzate fino ad ora – compreso il primo lotto della Tangenziale di Como – sono “inutili e costosi tronconi”.
Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti conclude poi con un affondo ancora più deciso: “Più che per il completamento dell’opera sembra che ormai Pedemontana debba essere tenuta in vita per assicurare i 121 dipendenti (3 addetti a km, un record per un’autostrada senza caselli) che è diventata una fabbrica del consenso”.