Chiuso il dormitorio di via Sirtori a Como lo scorso 31 marzo, resta a disposizione fino al 30 aprile la tensostruttura allestita nel chiostro del Centro pastorale Cardinal Ferrari dalla Caritas. Una proroga che consente una graduale sospensione del servizio. “Non si poteva mettere in strada di colpo cento persone” ha detto Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana.
Molte persone senza fissa dimora già da giorni sono tornate a cercare un riparo per la notte sotto i portici dell’ex chiesa di San Francesco, del Crocifisso o in stazione. Qualche giaciglio di fortuna nei giorni scorsi era ben visibile anche davanti al Liceo “Volta”.
Il dormitorio gestito dai volontari metteva a disposizione poco meno di 50 posti, la tensostruttura ne offre 51. “Abbiamo individuato i più bisognosi” ha detto ancora Bernasconi “Si ragiona per età e in base alle condizioni di salute, gli altri purtroppo sono fuori e cercano un riparo come possono”. Tra questi ci sono i senzatetto del territorio, ci sono persone di passaggio, che arrivano cioè da altre città e ci sono diversi migranti.
“Al nostro interno c’è già una discussione sull’imminente futuro – ha aggiunto il direttore della Caritas – è tutto una grande incognita visto quello che succede a livello nazionale e internazionale. Non sappiamo cosa aspettarci nei prossimi mesi, dal canto nostro stimoleremo le comunità parrocchiali ad essere pronte ad accogliere. Più in generale – conclude Bernasconi – faccio un appello ai cittadini: bisogna tornare a credere nel bene comune”.