Una petizione online sottoscritta da più di 1.300 persone
in 10 giorni (l’obiettivo è arrivare a 1.500 firme). Al centro la situazione
dei parchi gioco di Como. A lanciarla sono stati i genitori di due bambine che forti del sostegno ricevuto hanno scritto una lettera
aperta al sindaco e alla giunta.
Degrado, insicurezza, trascuratezza sembrano accomunare le aree verdi della
città. Il punto di partenza è il centralissimo giardino di via Vittorio
Emanuele, definito “tutt’altro che sicuro e curato, con pavimentazione usurata
e divelta, giochi in legno con profonde e pericolose scheggiature, gradini
instabili tenuti insieme da chiodi sporgenti”. Si passa poi al parco di Piazza
del Popolo “immersi nello smog” scrivono i genitori. Tra gli altri esempi
citati ci sono poi i giardini di via Anzani e quelli a lago “il loro degrado è
così palese che non c’è comasco che non ne sia a conoscenza”. “Per non parlare
poi del fatto che nessuna di queste strutture può dirsi minimamente inclusiva”
si legge ancora.
Quindi la richiesta di immediati provvedimenti, in primis per la messa in
sicurezza poi per l’ammodernamento e l’inclusività delle aree gioco.I due
genitori e i loro sostenitori vorrebbero inoltre sapere se ci sono privati che
hanno intenzione di aiutare il comune. “Noi – con il sostegno ricevuto – non ci
fermiamo abbiamo diritto a spazi e giochi adeguati e li pretendiamo non solo a
parole”, così si chiude la lettera. Pronta la risposta dell’assessore comunale competente
Marco Galli. “Premesso che tutto quello che arriva dai cittadini lo trovo
positivo, mi metto a disposizione come sempre qualora volessero un confronto e mi
farebbe piacere”. “So che si potrebbe fare di più ma ricordo – dice ancora –
che stiamo cercando di intervenire dove serve e dall’anno scorso abbiamo messo
in conto 50mila euro per interventi di manutenzione ordinaria e anche per
qualche opera straordinaria, mi piacerebbe poter fare di più, ma attualmente le
risorse a disposizione sono quelle che sono”. Infine l’assessore spiega che in
piazza del Popolo verranno a breve posizionati nuovi giochi inclusivi
(utilizzabili cioè anche dai bambini con disabilità) grazie all’aiuto di due
club di servizio i Lions e il Kiwanis. “I vecchi giochi non verranno buttati ma
recupereremo il recuperabile e se serve lo riutilizzeremo” ha concluso Galli.