La sosta al centro commerciale per comprare arnesi nuovi per smurare la cassaforte dell’ennesima vittima ha tradito una banda di ladri specializzati in furti nelle abitazioni, accusati di almeno trenta colpi messi a segno lo scorso anno nelle province di Como, Varese e Bergamo.
Al termine di un’indagine durata circa sei mesi, gli agenti della squadra mobile della questura di Bergamo hanno arrestato oggi tre persone, tra i quali un albanese residente a Mariano Comense. Altri due presunti complici erano già stati fermati il 26 ottobre scorso in flagranza di reato dalla polizia di Como, sorpresi a rubare a San Fermo della Battaglia. Altre due persone sono ricercate, mentre dodici sono state denunciate nel corso delle indagini.
All’inizio di settembre, la banda avrebbe colpito nell’abitazione di un noto professionista bergamasco, smurando la cassaforte e rubando soldi e preziosi per oltre 50mila euro. Gli agenti hanno recuperato gli arnesi da scasso utilizzati dai malviventi, lasciati in casa, e hanno accertato che erano stati comprati poco prima in un vicino centro commerciale. Analizzando le immagini di sorveglianza del negozio, la polizia ha individuato l’auto dei ladri. La stessa macchina, con una seconda vettura, è stata individuata vicino alla villa svaligiata. Entrambi i mezzi sono stati rintracciati a Mariano Comense, nei cortili di abitazioni riconducibili a due dei presunti componenti della banda. Partendo da questi elementi, gli inquirenti hanno ricostruito le attività dei malviventi, ai quali sono stati attribuiti circa 30 colpi.
Uniti tutti i tasselli, gli agenti della squadra mobile di Bergamo hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale l’ordinanza di custodia cautelare. Due dei componenti del gruppo intanto, come detto erano stati già fermati a San Fermo della Battaglia. La polizia ha recuperato borse, orologi, gioielli, accessori firmati e altro materiale di valore, considerato il bottino dei colpi. Alcune delle vittime hanno già riconosciuto la refurtiva. L’indagine prosegue per accertare nel dettaglio tutti i colpi riconducibili alla banda. Le immagini degli oggetti rubati recuperati saranno pubblicate sul sito della polizia di Stato.