Tredici milioni di euro e lo spettro di una crisi di bilancio. È scontro tra il Comune e Comodepur. Per evitare che Palazzo Cernezzi si trovi a dover fronteggiare una crisi di bilancio legata alla vicenda Comodepur, l’assessore Adriano Caldara ha confermato nel pomeriggio, in commissione Consiliare IV, la scelta dell’amministrazione di accantonare 13 milioni “in via prudenziale” in attesa di sapere come andrà a finire il contenzioso con ComoDepur. Nei giorni scorsi, la società che fino a oggi ha gestito il depuratore di viale Innocenzo ha inviato un atto di citazione al Comune chiedendo il pagamento dell’indennità dovuta al termine della concessione: 13 milioni euro. Cifra che Palazzo Cernezzi sostiene di non dover saldare. Oltre all’indennità di fine concessione, ComoDepur chiede anche il conguaglio per la gestione del servizio di depurazione negli ultimi tre mesi del 2015 (circa 330mila euro più Iva) e i costi per gli interventi di manutenzione straordinaria sui collettori (una cifra che sfiora i 69mila euro più Iva). Il Comune ha chiesto un parere legale per capire come muoversi nella querelle che lo vede contrapposto a Comodepur. In Commissione l’assessore Caldara ha fatto sapere di essere in attesa del parere del team di legali che si stanno occupando della questione. “Il Comune non si è costituito in giudizio – dice Caldara – Non c’è ancora nessuna delibera di giunta. Aspettiamo l’esito dell’approfondimento legale”. In sostanza Palazzo Cernezzi studia le prossime mosse da fare e annuncia allo stesso tempo la volontà di mettere da parte a bilancio 13 milioni, un accantonamento in via prudenziale