Cooperatori e dirigenti di Confcooperative sono stati ricevuti in Vaticano da Papa Francesco. Da Como e Varese, in rappresentanza di Confcooperative Insubria, hanno raggiunto Roma 130 persone. Un evento organizzato nella celebrazione del centenario dell’associazione.
Nell’udienza in Sala Nervi il Pontefice ha sottolineato: «La vostra storia è preziosa perché nasce dall’aver preso sul serio le parole del Papa e dall’averle rese concrete attraverso un serio e generoso impegno che dura da un secolo. È un forte segno di speranza quando la dottrina sociale della Chiesa non rimane una parola morta o un discorso astratto, ma diventa vita grazie a uomini e donne di buona volontà, che le danno carne e concretezza, trasformandola in gesti personali e sociali, concreti, visibili e utili».
«Il vostro modello cooperativo, proprio perché ispirato alla dottrina sociale della Chiesa – ha aggiunto Papa Francesco – corregge certe tendenze proprie del collettivismo e dello statalismo, che a volte sono letali nei confronti dell’iniziativa dei privati; e allo stesso tempo, frena le tentazioni dell’individualismo e dell’egoismo proprie del liberalismo. Infatti, mentre l’impresa capitalistica mira principalmente al profitto, l’impresa cooperativa ha come scopo primario l’equilibrata e proporzionata soddisfazione dei bisogni sociali».
Il Pontefice ha inoltre sottolineato: «Certamente anche la cooperativa deve mirare a produrre l’utile, ad essere efficace ed efficiente nella sua attività economica, ma tutto questo senza perdere di vista la reciproca solidarietà».