E’ giovane, italiano, di carnagione chiara. Ha massimo trent’anni. Indossa spesso una parrucca brizzolata a caschetto, maneggia un cellulare piuttosto grande.
Spacciandosi a volte per un tecnico, altre volte per un agente di polizia, entra in casa delle vittime sempre con la stessa scusa: controllare la qualità dell’acqua che, a suo dire, sarebbe avvelenata.
E’ l’identikit e il copione del truffatore al quale la polizia locale di Olgiate Comasco sta dando la caccia.
Il comandante, Mario Fioravanti, raccomanda di non far entrare in casa quest’uomo e, nel dubbio, avvertire sempre le forze dell’ordine.
Diverse segnalazioni di tentativi di truffa, altrettanti colpi purtroppo portati a segno, tra Olgiate Comasco, Cagno e altre zone della Bassa Comasca. L’ultimo ai danni di una 86enne, alla quale sono stati rubati un orologio e tremila euro in contanti.
Il truffatore, come detto, si presenta alla porta in vesti diverse – tecnico o agente – e avvisa la vittima: “attenzione, la sua acqua è avvelenata”.
Poi finge di effettuare un controllo, durante il quale spruzza nell’acqua una sostanza urticante, forse spray al peperoncino, per avvalorare la sua tesi. Una scusa, in realtà, per rovistare in casa e rubare tutto ciò che trova. Molte vittime hanno capito che si trattava di un truffatore, ma le forze dell’ordine non sono riuscite ancora a catturarlo perché una volta scoperto l’uomo, probabilmente con l’aiuto di un complice in auto, si dilegua in pochi secondi.
L’appello della polizia locale è perentorio: non aprite a un giovane che si spaccia per tecnico o agente e chiede di controllare l’acqua. Chiamate subito le forze dell’ordine.