Soldi e incarichi professionali in cambio di concessioni edilizie, modifiche di destinazioni d’uso dei terreni, autorizzazioni. <Un sistema corruttivo collaudato>, secondo gli esiti dell’indagine della guardia di finanza sfociata oggi nell’arresto del sindaco di Valsolda Giuseppe Farina, del suo socio Silvio Lamberti, entrambi in carcere, e di altre sette persone, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
L’operazione delle fiamme gialle, denominata “Dolce casa”, è nata da un controllo dei carabinieri del corpo forestale. Nel solo 2018, i militari della guardia di finanza hanno documentato sei episodi di corruzione. Il sindaco avrebbe ottenuto 25mila euro in contanti, oltre alla promessa di ulteriori erogazioni di denaro, in cambio di agevolazioni sulle pratiche edilizie. Le sette persone agli arresti domiciliari sono residenti o domiciliati a Valsolda che, per l’accusa, si sono rivolti allo studio professionale del sindaco e hanno sborsato denaro per ottenere, ad esempio, il rilascio di titoli abitativi illegittimi, il cambio d’uso di un terreno o il via libera alla sanatoria di lavori abusivi.
Tra gli episodi accertati dalla guardia di finanza anche la promessa dell’approvazione, da parte del consiglio comunale di Valsolda, di un progetto di trasformazione dell’ex caserma di Dasio in nove unità abitative, con il conseguente rilascio dei titoli abitativi. Il sindaco del comune dell’Altolago si sarebbe inoltre impegnato ad acquistare un terreno in una zona a rischio idrogeologico da un privato, che per questo gli avrebbe versato una somma di denaro.
L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Addesso ed è stata affidata alla guardia di finanza. I militari delle fiamme gialle hanno accertato anche un significativo incremento del fatturato dello studio associato Farina-Lamberti da quando, nel 2011, Giuseppe Farina è stato eletto alla guida del Comune di Valsolda. Da circa 70mila euro l’anno, i fatturati – solo per la parte regolarmente dichiarata – sono arrivati a sfiorare i 200mila euro.
Dopo l’ordinanza cautelare eseguita oggi, sono in corso ulteriori perquisizioni per verificare altri possibili casi di corruzione.