Poco più di un malato cronico su dieci, a Como, ha aderito al nuovo progetto di assistenza introdotto dalla riforma regionale, che prevede la presa in carico globale con la definizione di un piano di assistenza individuale. Il dato è superiore alla media lombarda, che si attesta al 7%. <E’ un dato comunque molto basso e mostra che sui cronici la Regione ha fallito>, attacca il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo.
La riforma della presa in carico è in vigore da poco più di un anno. Su circa 3 milioni di cronici in Lombardia, sono poco più di 215mila i piani di assistenza sottoscritti. Nell’ambito dell’Ats Insubria, che riunisce le province di Como e Varese, i pazienti che hanno aderito sono poco più di 49mila sui circa 433.500, pari all’11,4%.
<Nonostante il grande impegno di alcune cooperative di medici la regione ha fallito – attacca Orsenigo – Il percorso non piace ai medici e ancora meno sono convinti i cittadini che evidentemente non ritengono di affidarsi a un solo gestore per la cura della propria patologia. I presupposti della riforma sanitaria sono giusti e condivisibili, il problema è la sua frettolosa e approssimata implementazione. Manca ancora in Lombardia, nonostante fosse un principio della riforma, la medicina di territorio>.
Oggi intanto è stato il giorno anche della presentazione dei nuovi vertici dell’Ats Insubria, che affiancano il direttore generale Lucas Maria Gutierrez e che guideranno l’azienda per i prossimi cinque anni. Alla guida della direzione socio sanitaria è stata nominata Esterina Poncato, già dirigente del dipartimento pianificazione e governance della stessa Ats. L’incarico di direttore sanitario è stato affidato a Edoardo Michele Majno, a lungo ai vertici di aziende sanitarie in Toscana. Il nuovo direttore amministrativo infine è Massimiliano Tonolini, che approda all’Ats da Areu, l’agenzia dell’emergenza e urgenza.