Offese, insulti, minacce di morte. E poi violenze fisiche: sberle, calci e colpi inferti con vari oggetti, spesso davanti ai tre figli di pochi anni. Infine, intimidazioni e vessazioni, compreso il divieto di imparare l’italiano. La vittima è una donna pakistana di 44 anni, residente a Como dal 2014. L’aguzzino è il marito, un connazionale di 46 anni, arrestato oggi dagli agenti della polizia di Stato e rinchiuso al Bassone con l’accusa di maltrattamenti e lesioni aggravate.
Le violenze, secondo quanto ricostruito dagli agenti sono proseguite per anni, da quando la donna, dopo il matrimonio celebrato in Pakistan nel 2010, ha raggiunto il marito in Italia.
L’estate scorsa, dopo l’ennesima aggressione del marito, che l’aveva picchiata e buttata a terra, la donna aveva avuto il coraggio di andare in questura, raccontare tutto alla polizia e presentare denuncia. Era stata quindi accompagnata con i figli in una struttura protetta.
Nonostante quanto subito però, la donna aveva poi deciso di rinunciare alla protezione e tornare dal marito. I figli, come disposto dal tribunale dei minori erano stati comunque affidati a una struttura di accoglienza.
Le indagini della polizia, proseguite dopo la denuncia della donna, hanno portato alla ricostruzione delle violenze subite dalla 44enne, testimoniate anche dal figlio maggiore, sentito in audizione protetta, oltre che da referti e certificati medici. L’uomo è stato dunque arrestato su disposizione del giudice delle indagini preliminari, che ha accolto la richiesta della procura di Como. Il 46enne è rinchiuso in carcere al Bassone.