I tempi sono indiscutibilmente lunghi e costi drasticamente lievitati, ma almeno una data c’è. Il capitolo bonifica dell’area Ticosa potrebbe finalmente chiudersi nel mese di ottobre del prossimo anno. Questo almeno secondo le intenzioni dell’amministrazione guidata dal sindaco Mario Landriscina. A dettare tempi e costi dell’operazione è l’assessore all’Ambiente, Marco Galli in Commissione II, presieduta da Patrizia Maesani. Sul tavolo due progetti distinti che riguardano acque e terre dell’area Ticosa. Il primo, della durata di due anni, consiste in un monitoraggio per verificarne lo stato delle falde acquifere. Il secondo, quello relativo alla terra, riguarda invece la bonifica della “cella 3”, l’area di circa 4.800 metri quadrati dietro la Santarella, che dovrebbe essere finalmente ripulita dagli inquinanti.
Il cronoprogramma: Il progetto per la bonifica sarà presentato entro il mese di marzo alla giunta. Dopo l’approvazione dell’amministrazione e il via libera della Provincia, nel mese di aprile si terrà la conferenza dei servizi e a giugno si apriranno le procedure per la gara. Il progetto sarà poi affidato a gennaio 2020 con l’inizio del cantiere previsto per marzo. Cinque o sei mesi la durata dei lavori per bonificare la “cella 3”, con la chiusura del cantiere a ottobre 2020.
Nota dolente: i costi. Il conto per la bonifica della Ticosa arriverà, alla fine a superare gli 11 milioni di euro. Fino ad ora Palazzo Cernezzi ha speso 5 milioni e mezzo di euro, a cui si aggiungono i 6 milioni chiesti da l’assessore Galli per la porzione relativa alla “cella 3” dove saranno rimossi circa 10mila metri cubi di materiale.