Sullo sport comasco arriva l’ombra di un altro bando. È l’assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi, Francesco Pettignano a darne comunicazione, commentando l’esito dell’ultima riunione della giunta. “Stiamo predisponendo un bando per affidare la gestione della palestra Negretti” spiega. “Giovedì in giunta ho sollevato la questione, e, come detto, presto procederemo all’attivazione dell’asta pubblica”. La “Negretti” a Como non è una palestra qualunque. È la “casa” della Comense. Ginnastica, artistica e ritmica scherma, pallacanestro, pugilato, atletica. Basta entrare nei locali di via Partigiani, a pochi metri dalla Casa del Fascio per respirare la storia dello sport a Como. Tutto documentato da tante foto in bianco e nero e a colori, dal 1872 a oggi. Impossibile anche solo pensare che la Comense possa lasciare al Negretti. Anche dopo il doloroso fallimento della Comense, nel 2012, e la parallela nascita della Comense Atletica e Ginnastica, della Comense Scherma e infine della Polisportiva Comense (Basket e Volley) gli atleti nerostellati hanno continuato a occupare i locali della Negretti, per i tanti corsi. La Società Sportiva ha sostenuto costi importanti per i lavori di ristrutturazione della palestra a piano terra e degli spogliatoi. La presidente, Patrizia Bollinetti, preferisce non commentare la notizia. Spiega che la prossima settimana affronterà la questione in consiglio. Se gara dovrà essere, la Comense sarà pronta a partecipare, con una o più società. Il rischio però che al bando pubblico si presenti anche qualcun altro è concreto.
la palestra negretti è storica. atleti comaschi hanno dato lustro e importanza, basti pensate a Spallino, a Liliana Ronchetti e molti altri che hanno fatto la storia della Ginnastica Comense. mi vengono i brividi al solo pensiero che la storica sede vada ad altre persone non comasche. Dentro la Comense la gioventù comasca si è fatta onore e con gli storici dirigenti, Protti, Della Vigna, Coduri e molti altri che davano l’anima per la Comense. Lì c’è la foto di mio fratello e di mia figlia e tanti altri che si sono fatti onore anche nella vita.