Un’alleanza tra la criminalità organizzata nazionale e gruppi criminali stranieri per attività illecite di varia natura, in particolare per la gestione dei flussi migratori e della tratta di esseri umani. E’ una delle novità sulle quali pone l’accento la relazione semestrale presentata al parlamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Un rapporto dettagliato sulla piaga della criminalità organizzata in Lombardia, territorio comasco compreso.
Gli esperti della Dia puntano l’attenzione in particolare sulla commistione sempre più diffusa tra criminalità italiana e straniera. <Questi sodalizi mantengono, molto spesso, i contatti con le consorterie dei paesi d’origine, ma talvolta interagiscono con organizzazioni multinazionali per le quali operano come tratto terminale della filiera illecita – si legge nel rapporto –
E’ quanto accade nella gestione illecita dei flussi migratori, ove le aggregazioni criminali straniere, allo stato, sembrano aver investito maggiori risorse. L’attività illecita copre tutte le varie fasi della tratta, dall’organizzazione delle partenze dai paesi di origine, alle traversate per raggiungere il territorio nazionale, compresa la gestione di “servizi di trasporto” verso le destinazioni finali, anche in altri paesi europei>.
Il rapporto della Dia cita in particolare un’operazione della squadra mobile di Como, che nel marzo scorso ha arrestato un tunisino e un italiano, indagati con altri nove soggetti, accusati di favoreggiamento della permanenza illegale in Italia di numerosi cittadini extracomunitari, fornendo loro, dietro compenso in denaro, false attestazioni sulla sussistenza di rapporti di lavoro.
<La tratta di esseri umani consente di portare in Italia un elevato numero di risorse umane che, in parte, vengono successivamente impiegate in diverse attività criminali concernenti i reati predatori, la manodopera clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti>, si legge ancora nel rapporto.
Complessivamente, i reati <sintomatici di criminalità organizzata> registrati in Lombardia nel primo semestre del 2018 sono un migliaio, con oltre 500 estorsioni e più di 300 attività di riciclaggio.