«Al centro di accoglienza di Prestino, al momento, sono assunti 13 operatori, cui si aggiungono 9 collaboratori. Il numero rischia di scendere in maniera importante. La motivazione sta nelle nuove cifre stanziate dal provvedimento del governo». L’allarme arriva dalla Cgil e nello specifico da Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale Fp Cgil e Dario Campostori, il sindacalista che segue la vicenda. “Cominciano a vedersi gli effetti del decreto sicurezza sul territorio. – spiegano – I primi a essere colpiti sono i lavoratori comaschi. La cooperativa Medihospes ha aperto una procedura di licenziamento collettivo a livello nazionale: al momento, sulle 312 ore settimanali spalmate sui nove operatori lariani (di cui sei a tempo pieno), ne saranno previste 168. Secondo le regole del decreto Salvini sui capitolati, se gli ospiti, oggi 65, dovessero scendere sotto i cinquanta, il monte ore si dimezzerebbe ulteriormente. La situazione dei mediatori culturali è ancora più delicata: oggi due persone si dividono 44 ore che, in futuro, diventeranno 12. Il cas svolge un eccellente lavoro d’educazione e integrazione – aggiunge Ghirotti – Ci sono state le rassicurazioni del caso: al momento, però, gli addetti lavorano nonostante non abbiano ancora ricevuto lo stipendio di gennaio».