“Tutto è rimasto come prima, con le solite soppressioni, i soliti guasti, i soliti rallentamenti”: pendolari infuriati contro la società di trasporti ferroviari, dopo le dichiarazioni dell’amministratore Trenord sul piano emergenziale attivato per migliorare il servizio, che, secondo le sue parole, “Sta dando i suoi frutti, riportando regolarità e affidabilità del sistema ferroviario”. “Non è così, qui è tutto come prima”, scrivono in un comunicato congiunto i pendolari Como-Lecco insieme con i comitati pendolari delle altre linee lombarde. “Innanzitutto il piano emergenziale è stato subito dai pendolari, con il “tacito” consenso della giunta Lombarda che lo ha recepito senza eccezioni e senza porsi domande o porre condizioni – si legge nel documento – Se l’amministratore delegato e l’assessore ai Trasporti volessero prendere un treno su qualsiasi direttrice della Lombardia, noteranno, anche senza dossier o grafici, che il piano è servito solo a recuperare materiale nelle fasce “morbide” e a mettere una pezza alla carenza di personale e manutenzione che sia i viaggiatori che i sindacati denunciano dal 2015. Nelle fasce pendolari tutto è rimasto come prima. Trenord non riusciva a offrire un servizio adeguato prima e sopprimeva le corse, ora ha tolto dei treni e le soppressioni sono numericamente diminuite. Peccato che – scrivono i pendolari – se sommiamo il numero di soppressioni odierne a quelle del piano di emergenza, stranamente i conti non tornano. Inoltre, i 50 pendolari stimati sui pullman si sono ridotti a meno di 10. Gli altri sono scappati verso l’auto: troppo svantaggioso prendere una corsa sostitutiva per impiegare fino al triplo del tempo. L’ottima comunicazione che Trenord divulga attraverso i social, la dovrebbe fare a bordo dei treni, dove spesso è inesistente. – concludono i comitati – Sarebbe necessario recuperare l’empatia con i pendolari, persa ormai lungo i binari”.