Grida e applausi da stadio in aula e l’immediato intervento del giudice, che fa uscire e identificare tutti i presenti. Momenti di tensione oggi in Tribunale a Como nella nuova udienza del processo con nove imputati per le presunte attività criminali di stampo ‘ndranghetista nella Città del Mobile.
Ad accendere la miccia l’intervento dell’avvocato Ivana Anomali, che ha detto «Bisogna portare un po’ di rispetto anche ai testimoni…», dopo uno scambio di battute tra il pubblico ministero e il responsabile della sicurezza della discoteca “Spazio” di Cantù. La reazione del pubblico, che ha creato un clima da stadio ha spinto il presidente del Collegio giudicante, Valeria Costi ad intervenire duramente.
L’inchiesta della direzione distrettuale antimafia ruota attorno alle attività di piazza Garibaldi a Cantù. Per l’accusa, la ‘ndrangheta voleva prendere il controllo di bar e discoteche. Oggi, in aula sono stati ascoltati alcuni clienti ma anche dipendenti dei locali, tra i quali un barista che ha detto: «ho saputo solo dopo che le famiglie Muscatello e Morabito erano vicine alla ’ndrangheta».
In aula è stata ricostruita in particolare l’aggressione a tre amici accusati da una parte degli imputati di aver rubato un orologio di pregio e picchiati in modo selvaggio da più persone nell’aprile del 2017 e di un altro brutale pestaggio che risale al 2016, con un ragazzo preso a calci e pugni vicino alla fontana della piazza centrale di Cantù.