Gli occhi della città sono – giustamente – puntati sulla Ticosa, lo scandalo da quarantamila metri quadrati alle porte del centro, la gigantesca ex area industriale in perenne attesa di riconversione.
Nel cuore di Como esiste però un’altra area sterminata in attesa di nuova vita. E’ l’ex caserma militare De Cristoforis.
Una struttura che una volta ospitava oltre mille militari e che, oggi, è un centro documentale. Viene quindi sfruttata forse al dieci per cento, nella migliore delle ipotesi: ospita una manciata di uomini e una montagna di carta, ma potrebbe diventare una cittadella dei servizi.
Ne ha tutte le caratteristiche: è ben posizionata, ha spazi immensi e grandi volumi per accogliere ogni tipo di ufficio.
Settimana prossima si potrà capire la concretezza del progetto di accorpare nell’ex caserma le sedi di Agenzia delle entrate (oggi in viale Cavallotti), Prefettura (in via Volta, all’interno di locali di proprietà della Provincia di Como), Archivio di Stato (via Briantea) e Direzione del lavoro (via Bellinzona).
Un’idea che circola da tempo nei corridoi di Palazzo Cernezzi, ed è sulla scrivania dell’assessore a Edilizia Pubblica, Trasporti e Mobilità Vincenzo Bella. In settimana è previsto un nuovo contatto tra Comune e Demanio.
L’idea di una cittadella dei servizi piace anche al presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca. L’amministrazione provinciale, com’è noto, sta cercando di vendere gli immobili di proprietà per fare cassa. Perciò non disdegna di fare un conto delle spese di gestione di Villa Saporiti e magari valutare un trasloco.
Ad ogni modo, ogni eventuale progetto sulla cittadella dei servizi alla ex caserma De Cristoforis deve considerare in modo molto attento l’aspetto viabilistico: accentrare gli uffici in piazzale Montesanto significa scaricare sulla zona un flusso di traffico imponente. Servono posteggi e assetti viabilistici adeguati.
Se la pressione del traffico su un quartiere oggi tranquillo è senza dubbio un aspetto critico, esistono però anche risvolti positivi. Una caserma con oltre mille soldati era una città nella città. Dava soldi e vita a un quartiere che oggi, inevitabilmente, ha perso smalto. Una cittadella dei servizi potrebbe quindi dare nuova linfa a un’intera porzione della città.