Rendere Como una città più attrattiva per i giovani. È l’obiettivo alla base del progetto per il recupero dell’area della Ticosa, presentato ufficialmente ieri sera in un incontro pubblico nella biblioteca comunale da Officina Como. Il progetto di riqualificazione dell’area, o meglio l’idea, come è stata definita dagli stessi promotori prevede: housing sociale, 200 appartamenti che verrebbero affittati a 300 euro al mese, l’hub creativo, spazio dedicato a uffici, “parte di un sistema culturale produttivo” ha spiegato l’architetto Angelo Monti. Nel progetto anche 900 posti auto, di cui 600 a uso pubblico, uno spazio dedicato alle attività commerciali e la zona verde, un collegamento pedonale con via Milano Alta e la rotatoria su via Grandi – via Roosevelt. Non sono mancate repliche alle numerose obiezioni sollevate negli ultimi giorni sul progetto. “Nessun privato vuole mettere le mani sulla Ticosa – ha detto il presidente di Officina Como Paolo De Santis – Abbiamo cercato il capitale più pulito. Fondi dormienti che non chiedono un rendimento speculativo, che si accontentano di investire il capitale”. Sulla concessione dell’area De Santis ha aggiunto: “La concessione di 99 anni sarebbe stata pagata, una concessione non è gratis. Attraverso un negoziato con il Comune si sarebbe trovata una quadratura economica”. Tra gli interventi più appassionati in sala quello di Clemente Tajana, ex dirigente all’Urbanistica del Comune di Como, che ha chiesto quale fosse lo scopo dell’evento. “Andare contro l’amministrazione che non ha accettato il progetto?”, ha detto Tajana sottolineando: “La città non può essere divisa in due parti”. A chi invece ha chiesto perché quest’idea sia stata presentata soltanto ora, i promotori hanno risposto che l’area dell’ex Ticosa è tornata da poco in mano al Comune e che l’accelerazione nel presentare il progetto è stata data per poter accedere ai fondi di Fondazione Cariplo.
Vittoria Dolci
I DUBBI RESTANO
Rispettiamo lo sforzo e la passione mostrati da Officina Como, l’associazione guidata da Paolo De Santis che sta promuovendo un progetto di recupero dell’area Ticosa.
Con altrettanta passione civica ribadiamo le osservazioni – nostre ma, siamo sicuri, non solo nostre – avanzate nelle scorse ore.
In estrema sintesi: le concessioni delle aree pubbliche per un secolo ci continuano a lasciare perplessi. Ancor più per aree così vaste e strategiche, peraltro pagate dal Comune – quindi da tutti i cittadini – fior di soldi. Oltre sette miliardi di lire negli anni Ottanta, con interessi superiori al 20%.
Se i finanziatori alle spalle del progetto di Officina Como sono così solidi e convinti dell’investimento, e non abbiamo motivo di dubitarne, acquistino pure l’area. Ci provino, almeno.
Resta, poi, il dubbio sulla qualità delle idee proposte. Case a canone convenzionato, uffici, negozi e bar. Con parcheggi e servizi connessi. È davvero questo il miglior modo di disegnare la città del futuro? Sembra più un’operazione immobiliare che urbanistica.
Ciò detto, riteniamo che dai dibattiti più accesi nascano le idee migliori, e che invece nel silenzio si possano annidare pur legittimi interessi o errori grossolani.
Quindi, spiace che chi avanza un’osservazione venga bacchettato pubblicamente, come accaduto ieri sera. Ne prendiamo atto e continueremo a farlo. Nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti e nell’interesse della città di Como.
Andrea Bambace
L’idea è simile e risale agli anni dell’acquisto da parte del Comune di Como, allora la volontà fu quella di non fare scelte “affrettate” , ma il ridisegno della città era immaginato e forse c’erano le risorse che oggi non paiono così sicure, si voleva valutare anche il recupero dei costi di acquisto delle aree. In parte anche le scelte ideologiche influirono… Oggi certamente senza valutazioni ideologiche, ma anche senza alcun disegno del futuro del capoluogo sembra “fare per fare” (?) . Pare di vedere classi di maggioranza ed opposizione senza alcuna visione quale debba essere la città di Como capoluogo di frontiera negli anni futuri, ci si impegni su questo dibattito prima di sollecitare scelte “bimestrali” per non perdere finanziamenti. Como merita classi di Amministratori capaci e con lungimiranza di obiettivi oltre 365 giorni.. . Como merita interventi manutentivi quotidiani che ne preservino la propria integrità, anche questa oggi “assente” perché non pagante sul piano dei consensi.