Il Pronto Soccorso di Cantù continua ad essere sovraffollato e la RSU chiede alla Dirigenza dell’Asst lariana un potenziamento del personale, almeno per i prossimi giorni, e un incontro urgente. Al Sant’Antonio Abate i ricoveri programmati sono stati sospesi almeno fino a lunedì, proprio a causa del numero troppo elevato di accessi al Pronto soccorso, legati in larga maggioranza alle complicanze dell’influenza, che in questi giorni ha raggiunto il picco. “Lo scopo della richiesta – si legge in una lettera recapitata ieri ai dirigenti dell’Asst a firma del coordinatore RSU Massimo Coppia – è quello di far diminuire il carico eccessivo di lavoro a cui sono sottoposti da giorni medici, infermieri e operatori sanitari del Pronto soccorso. Chiediamo inoltre un incontro urgente per discutere le procedure da adottare per la gestione dei ricoveri presso l’ospedale di Cantù”. “Troppe persone si sono riversate nel presidio canturino – spiega Coppia – Si tratta di accessi impropri, codici bianchi e verdi che potrebbero essere gestiti dai medici di base o dalla guardia medica. Questo manda il sistema al collasso e il personale non riesce più a reggere certi ritmi. Già c’è il problema di base della carenza di organico, se ci aggiungiamo il sovraffollamento la situazione diventa poco gestibile. Le barelle si trovano persino fuori dalle cucine, i malati sono ovunque”. Al Sant’Anna un accordo sindacale ha previsto incentivi per 150 lavoratori delle Degenze Mediche e della Degenza Chirurgica per l’assistenza dei pazienti nei posti letto aggiuntivi attivati nella struttura di San Fermo della Battaglia. Incentivi che a Cantù non sono possibili. “Qui ci sono i lavoratori delle cooperative sociali, non c’è personale interno alla Asst – spiega Coppia – Il neo direttore generale Fabio Banfi, a questo proposito, si sta attivando per far tornare a capo dell’azienda servizi che erano stati esternalizzati”.