All’accusa, che ha chiesto di confermare le condanne all’ergastolo già decise in primo grado dal tribunale di Como, Alberto Brivio e Vincenzo Scovazzo hanno risposto oggi invocando l’assoluzione nell’udienza del processo d’appello per l’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, l’architetto ucciso a Carugo, davanti a casa, nell’ottobre del 2015. Per l’accusa, Brivio e Scovazzo sono rispettivamente il mandante e uno degli esecutori materiali del delitto.
In aula, in Tribunale a Milano, Alberto Brivio ha rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo, come già fatto durante il processo a Como, che gli agguati a Molteni erano stati pianificati dalla moglie della vittima e sua ex amante Daniela Rho – condannata in primo grado a vent’anni – con persone di fiducia della donna.
Il legale del commercialista, Aldo Turconi, ha puntato il dito contro Daniela Rho e i familiari della donna e ha contestato l’operato della procura di Como che non avrebbe a suo dire approfondito le indagini sul possibile ruolo in particolare dei genitori della moglie di Alfio Vittorio Molteni. <Alberto Brivio non aveva alcun movente perché aveva una buona posizione professionale, un figlio e una compagna con la quale doveva sposarsi>, ha ribadito Turconi chiedendo infine l’assoluzione per il suo assistito, oltre a nuovi accertamenti.
Ha parlato in aula e si è detto innocente anche Vincenzo Scovazzo, condannato in primo grado all’ergastolo. <Non ho nulla a che fare con il delitto di Alfio Molteni>, ha ribadito. Per la difesa, le uniche prove contro Scovazzo sono le dichiarazioni di un altro dei condannati. La richiesta alla corte è stata di assoluzione.
La sentenza del processo d’Appello arriverà con ogni probabilità nella prossima udienza, fissata per il 26 febbraio.