Lungaggini burocratiche, errori di comunicazione e tempi biblici da anni accompagnano le sorti dell’unico forno crematorio ad oggi presente a Como. Irrisolto, al momento, il nodo della gestione, a chi sarà affidata la manutenzione dell’impianto. L’amministrazione comunale aveva fatto sapere che il bando per affidare la gestione della struttura sarebbe stato pronto in contemporanea con l’autorizzazione dei fumi nell’atmosfera da parte della Provincia. Così però non è stato. Lo scorso 18 gennaio la Provincia di Como ha dato il via libera ma del bando ancora nessuna traccia.
Palazzo Cernezzi sta ancora valutando chi incaricare dell’affidamento: una gestione esterna, quindi affidata ad una ditta tramite bando, oppure interna, in mano al Comune. Quest’ultima ipotesi sembrerebbe scartata in partenza vista la mancanza di personale a Palazzo Cernezzi. Terza ipotesi: allargare il contratto che Como Servizi Urbani ha con l’amministrazione inserendo anche l’assegnazione dell’impianto al cimitero Monumentale di Como. Per rendere concreta quest’ultima ipotesi occorrerà però verificare se CSU abbia i requisiti necessari per farsi carico della gestione e della manutenzione del forno crematorio che attualmente non rientra nelle sue competenze. Una questione che non si risolverà breve mentre il forno resta chiuso dal 2016, con buona pace dei comaschi che optano per la cremazione dei defunti che sono costretti a peregrinare per le altre province lombarde o ad andare in Ticino.
Una citta’ dove si vive male e si muore peggio !