“Probabilmente non li conosci. Sono l’hacker che ha violato la tua mail e i tuoi dispostivi qualche mese fa”.
Inizia così la mail-truffa che da qualche settimana sta infestando le caselle di posta. Solamente a Como, alla polizia delle comunicazioni sono arrivate fino a cento segnalazioni al giorno.
Il meccanismo di cyber ricatto è piuttosto semplice e conosciuto: richiesta di soldi in cambio di silenzio su presunte visite a siti pornografici. Un copione non certo nuovo.
Quel che rende la truffa allarmante, agli occhi dei profani, è che il mittente della mail è la stessa vittima della truffa. Ad esempio, il signor Mario Rossi che lavora alla ditta Verdi, riceverà la mail di ricatto dall’indirizzo m.rossi@verdi.it.
I tecnici, però, spiegano che non bisogna allarmarsi: i truffatori infatti non hanno violato la casella mail. La mail ricattatoria è partita da un loro server di posta, ed è stata solamente intestata con l’indirizzo della vittima.
La richiesta del cyber-delinquente è perentoria: 1000 dollari in BitCoin entro 48 ore, altrimenti diffonderà ai contatti un video nel quale si vede la vittima mentre naviga su siti pornografici.
Le forze dell’ordine – che, come anticipato, nelle scorse settimane a Como hanno ricevuto fino a 100 chiamate al giorno per segnalazioni di questo tipo – raccomandano di non soddisfare in alcun modo le richieste del truffatore.