<Un simile quadro non può non metterci in discussione, come adulti e come comunità educante>. Il vescovo di Como monsignor Oscar Cantoni interviene sull’operazione di polizia e carabinieri che ha permesso di smantellare la baby gang che per mesi ha seminato il panico nel capoluogo.
Il vescovo affida le sue riflessioni al Settimanale della Diocesi. <Sto seguendo con apprensione le notizie in merito alle indagini sulla baby-gang che per mesi, a Como, ha operato ai danni di tanti coetanei. E sono molti gli aspetti che mi colpiscono della vicenda>, dice il vescovo. <Resto colpito innanzitutto dall’età, giovanissima, dei componenti il gruppo – continua monsignor Cantoni -. E resto colpito dalla consistenza di quello che è stato definito “branco”. Diciassette ragazzi sono un’enormità. Quindi i motivi del loro agire: spaventare e acquisire potere… Ma che cos’è il potere nell’immaginario di un adolescente?>.
<Un simile quadro non può non metterci in discussione, come adulti e come comunità educante. Non possiamo non interrogarci su quali siano i valori di riferimento della società contemporanea – conclude il vescovo di Como – È una preoccupazione che nutro pensando non tanto ai giovani, quanto a chi i giovani è chiamato ad accompagnare nel percorso di crescita umana. Questa è una vicenda che ci richiama alla responsabilità e che deve essere oggetto di seria e condivisa riflessione, a tutti i livelli e in tutti i contesti>.