Accerchiavano le vittime, le intimidivano e le minacciavano. Spesso poi, dopo averle derubate di cellulari, auricolari o altri oggetti si facevano consegnare i soldi che avevano in cambio della restituzione di quanto rubato.
Emergono ulteriori dettagli sconcertanti dall’inchiesta di polizia e carabinieri che ha portato allo smantellamento della baby gang che per mesi ha spadroneggiato a Como. Il tribunale dei minori ha emesso un’ordinanza nei confronti di 17 ragazzini, ma nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti anche altri giovanissimi, non imputabili perché non hanno ancora raggiunto i 14 anni.
Sabato inizieranno gli interrogatori dei ragazzini coinvolti, a partire dai cinque per i quali il giudice ha disposto la custodia in carcere. Altri 6 sono stati invece affidati a una comunità, mentre per i restanti cinque è stato disposto l’obbligo di permanenza in casa, senza contatti con altre persone al di fuori dei familiari.
Alla baby gang sono stati contestati 38 episodi, furti, rapine, danneggiamenti e lesioni tutti avvenuti tra giugno e novembre.
I ragazzini coinvolti si spostavano con biciclette e motorini in gran parte risultati rubati. Tra le vittime, c’è anche chi ha raccontato agli inquirenti di aver provato a reagire o ribellarsi, ma spesso invano. Un giovane derubato del cellulare che è riuscito a riprendersi il telefono ed è fuggito in un negozio vicino è stato inseguito dalla baby gang, che gli ha nuovamente strappato lo smartphone oltre a rubare i soldi del ragazzo. Per intimidire o vessare le loro vittime senza motivo, i componenti della banda non esitavano a colpirle con schiaffi e pugni. In qualche caso sono spuntati anche coltelli.
Dalle indagini emerge anche l’atteggiamento di sfida alle forze dell’ordine. Agli insulti e alle frasi di scherno a poliziotti e carabinieri, in alcuni casi i giovanissimi hanno aggiunto minacce di morte. <Tanto tra mezz’ora siamo fuori>, ripetevano quando venivano fermati. Un’’idea di impunità crollata ieri, al momento degli arresti. Davanti agli agenti, questa volta, hanno almeno cambiato atteggiamento.