Raccolta firme, assemblee e presidi degli operatori della sanità privata, che protestano per il mancato rinnovo del contratto, scaduto da oltre dodici anni. Il problema riguarda i circa 5mila lavoratori di ospedali e ambulatori accreditati del territorio lariano, in particolare Valduce e Villa Aprica a Como, Fatebenefratelli di Erba e Moriggia Pelascini di Gravedona.
<Ora basta – attaccano in una nota congiunta i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil – Gli operatori della sanità privata chiedono fortemente il rinnovo contrattuale. Parliamo di infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari, operatori socio sanitari, operatori amministrativi e operatori tecnici che, con passione e impegno, garantiscono i servizi sanitari ai cittadini nonostante i loro salari siano ormai fortemente penalizzati dal mancato rinnovo contrattuale>.
La protesta passa dalle assemblee nei presidi sanitari e da una raccolta firme alla quale possono aderire tutti i cittadini. <La trattativa per il rinnovo contrattuale, dopo anni di indisponibilità da parte delle associazioni nazionali delle cliniche private, è iniziata nel 2018 ma di fatto rimane in stallo per la pretestuosa posizione dei datori di lavoro di scaricare sulle Regioni i costi del rinnovo contrattuale – dicono i rappresentanti sindacali – Questa
situazione e queste modalità d’azione umiliano e mortificano ulteriormente le donne e gli uomini che chiedono semplicemente di veder riconosciuta la qualità del loro lavoro e una retribuzione
adeguata e dignitosa>.
Sul Lario sono state già raccolte centinaia di firme. <I cittadini – concludono i rappresentanti sindacali – possono sottoscrivere la petizione nelle nostre sedi territoriali o nelle strutture sanitarie. Un lavoro dignitoso è garanzia di servizi migliori e il 30 gennaio, in un incontro fissato in Regione chiederemo alle istituzioni di fare la loro parte>.