Quattro ex consiglieri regionali comaschi condannati per l’inchiesta nota come Rimborsopoli sulle spese pazze degli esponenti politici del Pirellone. Le contestazioni riguardano il periodo tra il 2008 e il 2012 e il Tribunale di Milano ha condannato 52 dei 57 imputati a pene tra un anno e 5 mesi e 4 anni e 8 mesi. L’accusa era di peculato per il presunto utilizzo indebito dei fondi pubblici assegnati ai gruppi regionali per le spese personali. Nell’elenco dei rimborsi, secondo l’accusa i consiglieri avevano fatto rientrare spese personali non legate al loro incarico politico, dai viaggi ai pasti al ristorante. La stessa Regione si è costituita parte civile, chiedendo danni per quasi 3 milioni e mezzo di euro. Nell’elenco dei condannati ci sono esponenti di diversi schieramenti politici che, nel periodo dei fatti contestati, sedevano sia sui banchi della maggioranza sia dell’opposizione.
Degli ex consiglieri comaschi condannati, la pena più pesante, 2 anni e 9 mesi, è quella inflitta a Gianluca Rinaldin, esponente di Forza Italia. <Non ho una spesa fuori posto rispetto al vademecum – commenta l’ex consigliere azzurro – ho rispettato tutte le regole assegnate per i rimborsi, ho presentato una lista di 255 rappresentanti istituzionali pronti a testimoniare presenze e argomenti trattati durante i pranzi e le cene. Cosa volete che vi dica, che trovo la sentenza giusta? Che la capisco? Diciamo che accetto in silenzio, con la coscienza a posto e molto amaro in bocca. Su questo argomento del resto è noto che ogni tribunale sta facendo valutazioni differenti, a noi è andata così>.
Condanne identiche invece, un anno e 6 mesi, per gli altri tre politici coinvolti, Luca Gaffuri del Partito Democratico, Dario Bianchi della Lega e Giorgio Pozzi di Forza Italia. Nessuno siede più sui banchi del consiglio regionale.
<Prendo atto della sentenza – si limita a dire Luca Gaffuri – Farò ricorso in secondo grado essendo convinto di non aver commesso alcun reato>.
<Continuo ad essere fiducioso nella giustizia italiana – commenta Giorgio Pozzi – Questa è una sentenza ma ricorreremo in appello perché sono assolutamente sereno per il comportamento che ho avuto per vent’anni circa in Regione e che continuo ad avere nella mia vita>. Non ha voluto commentare invece Dario Bianchi, che potrebbe a sua volta ricorrere in appello. Tutti attenderanno prima le motivazioni della sentenza.