Il prossimo sarà un lunedì nero a causa dello sciopero generale nazionale di quattro ore proclamato dai sindacati. All’origine della protesta ci sarebbero “le proposte europee di nuove norme sui tempi di guida e di riposo per il personale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza”. Le modalità variano da città a città. A Milano l’agitazione del personale sia di superficie sia della metropolitana è prevista dalle 8.45 alle 12.45. A rischio le quattro linee metropolitane, i tram, gli autobus ed i bus a noleggio con conducente. Per questi ultimi, lo stop previsto a livello nazionale sarà dalle ore 10 alle ore 14. Intanto, dal prossimo maggio dovrebbe scattare l’aumento dei biglietti Atm. Il Comune di Milano tira dritto, secondo quanto emerso dopo un incontro tra il sindaco Beppe Sala e l’assessore alla mobilità Marco Granelli, da una parte, e i vertici di Regione Lombardia, dall’altra. Senza il via libera della Regione, infatti, Palazzo Marino potrà aumentare il biglietto di soli 4,5 centesimi. L’intenzione è invece quella di portare il biglietto a 2 euro. Lo scorso dicembre, però, un emendamento di Forza Italia alla Legge di bilancio della Regione ha stoppato l’aumento previsto da Palazzo Marino. La situazione ora si potrebbe sbloccare con una risoluzione della commissione regionale sui trasporti e poi con un voto in aula. Ci vorrà del tempo. Per questo gli aumenti non dovrebbero arrivare prima di maggio e per l’integrazione tariffaria estesa fino alla Brianza, al Pavese e al Lodigiano si dovrà attendere settembre. Secondo il piano del Comune, il biglietto ordinario urbano dovrebbe passare da 1,50 a 2 euro ma sarà valido anche nei Comuni dell’hinterland. Aumenti previsti anche per il biglietto giornaliero, l’abbonamento mensile e il carnet da dieci corse. Invariato l’abbonamento annuale.