Microplastiche nei laghi, a partire dal Lario, in fondo alla graduatoria nell’ultima rilevazione della Goletta dei Laghi di Legambiente. Non si tratta ancora di un fenomeno emergenziale ma di una realtà da monitorare. Così è stato fatto per il Ceresio dove un recentissimo studio, datato novembre 2018, ha indicato la necessità di realizzare pratiche virtuose per evitare un peggioramento dell’ecosistema.
Lo studio – realizzato dal Dipartimento del territorio del Canton Ticino – sottolinea come siano state raccolte, separate e catalogate in totale 106 macroplastiche (particelle di dimensioni superiori ai 5 mm) e 4751 microplastiche (particelle di dimensioni inferiori ai 5 mm), provenienti dalle zone del lago presso Gandria (bacino Nord) e Figino (bacino Sud). Le microplastiche sono state ritrovate in tutti i 12 campioni considerati, mentre le macroplastiche in 10 su 12 campioni con concentrazioni molto variabili. L’attenzione a questa realtà è alta anche sul lago di Como. In attesa dei dati più aggiornati, previsti tra un mese, danno un’indicazione significativa le ultime rilevazioni emerse dall’edizione 2018 della Goletta dei Laghi di Legambiente. Significativo il report finale. “Nelle scorse indagini sono state trovate microplastiche in tutti i bacini esaminati e il lago di Como è quello con una densità media di microplastiche al chilometro quadrato più elevata: 157mila particelle”, si legge nel documento. Legambiente, in collaborazione con Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sottolinea che “il monitoraggio ha interessato i bacini “con campionamenti non solo a centro lago ma anche nei pressi dei principali immissari ed emissari, così da ottenere ulteriori informazioni”.