Una sentenza attesa dall’intera città di Como. Ancora poche e ore e dovrebbe arrivare la decisione dei giudici di primo grado per il maxi processo per presunte irregolarità nella gestione del cantiere delle paratie e di altre opere pubbliche del Comune di Como.
L’ora della verità, salvo sorprese sarà nella giornata di domani, probabilmente nel pomeriggio. In Tribunale a Como, si dovrebbe chiudere il primo atto di un complesso procedimento giudiziario che, in aula era approdato per la prima volta nella primavera del 2017.
Dopo l’unificazione di quelli che inizialmente erano due fascicoli diversi, entrambi legati all’eterno cantiere del lungolago e ad altre opere pubbliche, sono dodici gli imputati nel maxi procedimento. Il pubblico ministero Pasquale Addesso, titolare dell’inchiesta, ha chiesto condanne complessive per oltre quarant’anni, da un massimo di 9 anni e 6 mesi a un minimo di uno e mezzo.
Tra le persone finite sotto accusa ci sono due ex sindaci, Stefano Bruni e Mario Lucini, e dirigenti ed ex dirigenti di Palazzo Cernezzi: Pietro Gilardoni – l’imputato per il quale è stata chiesta la condanna più pesante – Antonio Viola e Antonio Ferro, Antonella Petrocelli e Maria Antonietta Marciano.
Gli altri imputati sono Virgilio Anselmo, l’imprenditore Giovanni Foti, Graziano Maggio di Sacaim, l’azienda che si era aggiudicata i lavori e Ciro Di Bartolo. Alle severe richieste di condanna dell’accusa, le difese hanno risposto respingendo gli addebiti e chiedendo l’assoluzione.