Nel Comasco la metà degli stranieri è costituita da europei. La provincia di Como non è invasa dagli immigrati, che su una popolazione di 600mila abitanti sono poco più di 48mila, vale a dire l’8% del totale. Le persone provenienti dall’Africa subsahariana sono il 9,8% sul totale dei non italiani: 4.750, pari allo 0,8% dei residenti nel Comasco. Gli europei rappresentano invece il 46,1% tra Unione europea ed extra Ue, gli asiatici il 16,9%, i nordafricani il 16%. Il resto degli stranieri è costituito da sudamericani, centramericani, mediorientali, nordamericani e oceanici. Sono numeri Istat che sostengono quanto emerso mercoledì sera dalla presentazione del XXVII Rapporto Caritas sui migranti nell’auditorium del “Don Guanella” nell’ambito delle iniziative per il Mese della Pace a Como. Il Rapporto mette a confronto la percezione degli italiani sul tema con i dati reali. Il 75% degli intervistati associa gli immigrati all’Africa e reputa che siano aumentati nel corso degli ultimi tre anni. In realtà, dal 2016 a oggi gli sbarchi sono passati da 118mila a 23mila. Non solo, dalle interviste emerge che i migranti sarebbero il 25% della popolazione italiana. Invece, sono l’8,5%, una percentuale simile a quella del Comasco. Ancora, per il 63,8% degli interpellati, gli stranieri aumenterebbero il rischio di malattie infettive, che però, nel 2016, anno record degli sbarchi, sono calate.