Cena di Natale a base di salmone solidale per i bisognosi di Como. I poveri del Lario hanno potuto beneficiare dei proventi di un sequestro avvenuto nel porto di Genova: tonnellate di salmone fresco intero eviscerato sequestrate dalla Capitaneria. Tramite la procura di Como i beni alimentari confiscati sono stati affidati all’Ats Insubria, distretto veterinario Como Sud, perché provvedesse ad affidarli ad enti benefici. E così è stato. «Tutto grazie alla legge Gadda, la numero 166 del 2016, che ha ampliato la legge del “buon samaritano” e ha inserito la possibilità di donazione di alimenti sotto sequestro con caratteristiche di idoneità al consumo», dice Monica Molteni, coordinatrice di Siticibo a Como, servizio del Banco alimentare della Lombardia onlus dedicato al recupero dei cibi freschi che a Como ha circa 40 volontari. «I veterinari di Ats ci hanno rilasciato un decreto in base al quale abbiamo potuto donare alle strutture di carità delle campionature con identificazione della scadenza con tutti i termini della consegna. Siamo molto contenti, è la prima volta che veniamo coinvolti nella zona di Como in un dissequestro e viene applicata la legge Gadda per salvare merci alimentari ancora buone. Trovo innovativo e bello che si sia potuto attuare la normativa in un periodo dell’anno così significativo come il Natale e che si sia potuta sviluppare in così breve lasso di tempo una forte attività di rete, che ha unito Tribunale, Ats Insubria con il suo servizio veterinario deputato al controllo degli alimenti e le strutture onlus del territorio». Va precisato che i veterinari di Ats la vigilia di Natale hanno sentito tutte le realtà onlus della zona interessate. Dato che la sede centrale della Lombardia del Banco alimentare era chiusa, sono subentrati i comaschi di Siticibo che hanno permesso di recuperare per i poveri di Como circa 240 chili di salmone. Il resto è andato ad altre strutture della regione.